21 Gennaio 2019
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Avvenire, la Chiesa, il Sud

21 Gennaio 2019
pagine della pubblicazione si ripercorre il tratto di strada compiuto negli Settanta dal quotidiano cattolico verso il Sud, che era stampata proprio a Pompei, nella tipografia voluta dal Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario. A sottolineare la presenza di attività imprenditoriali all’avanguardia nella nascente città mariana, capitale dell’accoglienza e della carità, e dunque la scelta non casuale di stampare lì l’edizione sud del quotidiano, è stato l’Arcivescovo, Mons. Tommaso Caputo, al quale ha fatto eco il sindaco, Pietro Amitrano, speranzoso che quel Sud imprenditoriale degli anni ’70 possa ritornare ad essere fiorente come un tempo. «Nell’opera – ha spiegato Armando Lamberti, docente di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Salerno – vi è un continuo intreccio tra storia e cronaca. La storia di Avvenire si unisce a quella della Chiesa e del Paese». Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, analizzando il mutamento dei tempi rispetto alla comunicazione ha sottolineato come il libro di Scelzo sia strumento per trovare, nella memoria, indicazioni per il futuro: «I giornali sono in crisi, le televisioni vivono la concorrenza dell’on demand, i social sono strumento per conoscere e divertirsi, ma anche per disconoscere. La Rete corre il rischio di cancellare relazioni già fragili, di portare alla negazione dell’altro. Dobbiamo uscire dal mondo virtuale, riportando le persone alla realtà». Massimo Franco, notista politico del Corriere della Sera, ha ricordato la scelta “di grande lucidità strategica” di Paolo VI, il Papa che volle l’edizione meridionale del quotidiano cattolico, che ancora oggi appare controcorrente in un contesto generale complesso: «Viviamo nella società della rissa – ha detto – in cui nessuno ascolta gli altri. La Rete crea una finta democrazia informatica. Le informazioni sono autoreferenziali e senza verifiche e questo si riverbera sulla democrazia e sulla sua tenuta». L’importanza del Mezzogiorno d’Italia è stata messa in rilievo da Marco Tarquinio, direttore di Avvenire. «Oggi non abbiamo più redazioni al Sud, ma abbiamo una grande rete di persone. Senza le persone non si sarebbe mai realizzata questa grande impresa. Avvenire è un giornale ‘glocal’. La grande sfida è stata proprio unire il globale e il locale insieme avendo uno sguardo aperto al mondo. Da Milano, dove ha sede il giornale, il Sud si vede bene con l’aiuto di chi è nel territorio». Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, si è soffermato sulla definizione di “Pompei capitale”, utilizzata da Scelzo. «Lo è davvero – ha sostenuto – per il mondo cattolico, per l’archeologia, per il giornalismo».
 
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