
Pompei abbraccia Papa Francesco

Benedetto XVI a Pompei

Giovanni Paolo II a Pompei 2003

Giovanni Paolo II a Pompei 1979
La prima volta del Papa nella città mariana risale all’ottobre 1979. Giovanni Paolo II era appena ritornato dal suo viaggio apostolico in Irlanda e

San Paolo VI
San Paolo VI, che a nove anni aveva visitato il Santuario di Pompei con la sua famiglia, divenuto Papa incoronò il quadro della Madonna del Rosario, nella Basilica di San Pietro, il 23 aprile 1965. «La pia e popolare corona – disse nella sua omelia – riappare come catena di salvezza, che pende dalle mani del Salvatore e della sua beatissima Madre, e che indica donde scende a noi ogni grazia, e per dove deve da noi salire ogni speranza». In molti documenti, Papa Montini raccomandò la recita del Rosario, che nell’enciclica Marialis Cultus (1974) avrebbe poi definito «compendio di tutto quanto il Vangelo». Incoronando “con mani tremanti” il quadro della Madonna di Pompei, ribadì che «la corona del Santo Rosario, preghiera semplice e profonda, ci educa a fare di Cristo il principio e il termine non solo della devozione mariana, ma di tutta la nostra vita spirituale».

San Giovanni XXIII
San Giovanni XXIII, che da Patriarca di Venezia era stato a Pompei, sede delle prime riunioni della Conferenza Episcopale Italiana, aveva in programma una visita pastorale nella Città Mariana, ma scomparve purtroppo prima di poterla compiere. Ben nota è tuttavia la sua consuetudine con il Rosario, che recitava quotidianamente e che, nell’enciclica Grata Recordatio (1959), aveva definito «un modo eccellentissimo di preghiera meditata, costituito a guisa di mistica corona, in cui le orazioni del Padre nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre, si intrecciano alla considerazione dei più alti misteri della nostra fede, per cui viene presentato alla mente come in tanti quadri il dramma dell'incarnazione e della redenzione di Nostro Signore»

Benedetto XV

San Pio X
Accolto in udienza da Pio X – Papa Sarto, proclamato santo nel 1954, – il 9 febbraio 1906, Bartolo Longo donò alla Santa Sede il Santuario e le Opere che aveva fondato – e amministrato fino ad allora – a Valle di Pompei. L’avvocato pugliese concretizzava così il consiglio di Padre Ludovico da Casoria, suo punto di riferimento non solo spirituale, ma modello d’azione concreta: «Bartolo, tu devi lavorare per il Papa, devi erigere una chiesa monumentale, devi fabbricare un convento e devi dare tutto al Papa». Anche se, da allora, Longo non ebbe più un ruolo direttivo, restò comunque sempre immutabile la sua carismatica leadership. La guida del Santuario e delle Opere fu affidata ad una Delegazione Pontificia e ad una specifica Commissione Cardinalizia istituita a Roma. Il primo a ricoprire il delicato incarico fu mons. Augusto Silj – poi nominato Arcivescovo, e nel 1919 creato Cardinale – che giunse a Valle di Pompei già il 20 febbraio 1906.
