Stemma Episcopale
Arcivescovo Tommaso Caputo
Prelatura di Pompei
Lo stemma dell’Arcivescovo Tommaso Caputo rimanda anzitutto alla Trinità divina, significata dalle tre bande rosse trasversali su sfondo argenteo. Il colore rosso evoca la carità ardente, il bianco-argento la luce, che avvolge come un grembo materno la creazione intera ed è simbolo della misericordia con cui il Dio vivo abbraccia tutte le sue creature. Nel riquadro destro in alto è rappresentato il monogramma del Cristo, riproduzione di quello musivo che si trova nella cupola del Battistero di San Giovanni in Fonte (IV secolo), presso la Basilica di Santa Restituta, adiacente alla Cattedrale di Napoli, diocesi di origine del Presule. Formata dalla combinazione delle lettere greche “chi” e “rho”, iniziali di “Christós”, la croce monogrammatica è simbolo del Cristo glorioso ed è accompagnata dalle lettere Α e ω poste al di sotto delle braccia. Cristo è il centro dell’universo e in Lui trovano luce l’inizio e il compimento della storia: l’alfa maiuscola è figura della squadra, evocazione della via diritta che il Risorto ci schiude, mentre l’omega minuscola ha la forma dell'ancora, a cui il credente deve aggrapparsi e che è il Signore in persona. Nel riquadro sinistro inferiore è rappresentata una stella, simbolo della Vergine Maria, icona e madre della Chiesa, che orienta e accompagna il cammino dei credenti nella sequela di Gesù, nel grembo della Trinità Santa, verso il compimento della storia in Dio, tutto in tutti. dalla II Lettera ai Corinzi (1,24): il Vescovo è il “collaboratore della gioia” di quanti Dio gli ha affidato, perché annuncia loro e dona nella grazia sacramentale della Chiesa l’esperienza della Trinità Santa, sorgente e patria della vera vita, attraverso il Figlio Gesù Cristo, unico Redentore del mondo, con l’intercessione e con l’esempio di Maria, Vergine e Madre, membro eminente e tipo della Chiesa.